Scienza e coscienza al tempo del Covid - parte 14 - intervento avv. Linda Corrias

17.09.2021 | www.kla.tv/19878

Quello testo é stato generato automaticamente Grazie a tutti. Ci saranno una ventina di avvocati coraggiosi, però anche lì la paura di non prendere più il lavoro per il comune, perché poi gli avvocati lavorano spesso anche per i comuni, per gli enti, eccetera, li fanno desistere. Per fortuna che abbiamo questi avvocati coraggiosi. Grazie Linda. Buonasera a tutti. Allora, giustamente a Jurgad, ha detto, attualmente siamo pochi. Io voglio dire che quando a marzo 2020 è iniziata un' emergenza costituzionale, più che sanitaria, un' emergenza di legittimità che è andata a gravare un' emergenza di verità che era già in atto. Perché il tentativo di obnubilare le menti, di rompere quella connessione, quell' intuito che in effetti chiarisce in ognuno di noi e ad ognuno di noi quella che è la verità, era un meccanismo già in atto da tempo. Ora si è solo raggiunto l' apice, ma da anni, da anni la verità viene nascosta sotto tanti veli, sotto tante distrazioni, dietro quella ruota del cricetto, della quotidianità che toglie il respiro, perché bisogna affannarsi al presso al quotidiano, nella centrifuga dello svegliarsi, del lavorare, del fare le cose quotidiane, di cercare di accudire a tutto per poi arrivare sfiancati verso un' ora di libertà. Che cos' è questo se non un' ottundere le menti? Togliere quel tempo necessario per entrare in contatto con noi stessi, con la parte più intima di ognuno di noi e quindi con la verità, con la connessione del tutto l' interazione con gli altri più profonda, non per forza per distrarsi e per mangiare un boccone, bere una birra, no, per entrare in connessione prima con noi e poi fuori di noi. E quindi voglio gettare le basi per uno slogan che uso in questi tempi, in questi tempi dove la pressione si fa più forte. E voglio, che ognuno di noi affermi quello che è il proprio potenziale e il proprio potere, quello che ognuno, che hanno cercato di convincerci che non abbiamo, che non contiamo nulla o che non contiamo abbastanza e che la nostra forza non è sufficiente come singoli per cambiare il tutto, come se quel tutto fosse più grande di noi. E allora io voglio dire che se nessuno cede salta il banco. E mi riallaccio a quel discorso magari dei colleghi ma magari anche dei medici o di ognuno di noi che ha il timore di affermare una propria opinione o il proprio sentito se è diverso dal branco o dalla maggioranza o da ciò che in teoria è un' opinione. In teoria si deve pensare. Anche se noi ci sentiamo in quel momento in dissonanza dal branco, però magari siamo in sintonia e in assonanza con il tutto, con quella verità più profonda e quindi non abbiamo paura a volte di essere delle voci fuori dal coro perché magari poi inaspettatamente ci troveremo ad essere in tanti invece, a essere molto più uniti e ad esserlo sul serio. Quindi mentre in un momento in cui ci siamo in sintonia e in assonanza con il tutto, in un momento siamo soli e magari osteggiati perché magari abbiamo fatto delle scelte impopolari, delle voci fuori dal coro. Stiamo nuotando controcorrente. È vero, a volte è più difficile, ma poi quando si raggiunge l' altra sponda la soddisfazione è immensa, è immensa. E quindi se già oggi siamo tanti e le piazze sono sempre più folte, acquistiamo sempre più forza. In quel momento non siamo più le voci fuori dal coro, ma potremmo intonare veramente dei cori pazzeschi, pazzeschi, ognuno con la propria individualità. E quindi io per questo ci tengo a dire che sempre, sempre, sempre noi non dobbiamo essere vittime della paura e non dobbiamo essere ricattati dal giudizio perché la libertà è in ognuno di noi. Le vibrazioni devono essere alte perché noi non possiamo essere vittime della paura. Non la dobbiamo chiedere questa libertà. Non la dobbiamo chiedere. Lo insegniamo ai nostri bambini che non dobbiamo concedergliela perché loro la hanno. Nascono come individui liberi, semplicemente un genitore li guida, ma non gliela dà la libertà perché la libertà è ognuno di noi. E quindi noi non dobbiamo pensare che dobbiamo riprendercela, dobbiamo affermarla perché nessuno può togliercela. E sicuramente noi ne siamo con ferma perché abbiamo mantenuto un requisito, il pensiero libero. Il pensiero libero. Questo non ce lo possono incatenare, anche se stabiliscono misure di chiusura, coprifuoco. Noi ovunque siamo, siamo liberi di pensare. E quindi noi siamo sintomatici. In questo senso noi abbiamo la sintomatologia, perché la nostra presenza qua è sintomatica del nostro senso critico. Noi, col nostro senso critico, siamo la criticità del sistema, siamo il problema. Noi siamo i divergenti. Siamo coloro che, appunto, liberi nella mente e nel cuore, non vittima di questo ricatto della paura. Non ne abbiamo bisogno perché siamo abituati a scegliere il nostro bene, a trovare quella che è la via. E giustamente ringrazio gli oratori che mi hanno preceduto perché ognuno mi ha dato un assist, ognuno mi ha dato una perla, ognuno ci ha dato un pizzico di coraggio in più perché ha affermato un aspetto, un colore. Un colore. Non i colori che impongono da noi in Italia con le regioni, il giorno rosso, il giorno verde, il giorno giallo, ti convincono, ti mettono in dissonanza con qualcosa di bello che è la natura, il green pass, non è ecco per nulla, non è ecco per nulla, è un ricatto del più oscuro, delle tinte nere e noi non ci stiamo. Noi grazie alla comunicazione che non riusciranno a bloccare, grazie alla comprensione perché andiamo in accoglienza fra noi, fra chi la pensa in maniera diversa perché cerchiamo di trovare il punto di connessione, non saremo noi a dividerci rispetto a chi magari ha ceduto in un momento, perché magari ha scelto di inocularsi per chissà quale debolezza. Non è dato a noi giudicare, noi saremo quelli che saranno pronti anche a comprendere e dare una mano a curare. Perché sarà dalla comprensione, dall' accoglienza che ci sarà la crescita a tutto tondo e verrà sconfitto chi cercherà di dividere, chi insegna a giudicare dettando le regole, invece il giudizio è il peggiore dei mali. Perché? Perché non consente l' affermazione, dà dei dettami delle regole e in base a quelle quel pensiero unico, noi dovremmo giudicare il pensiero unico o chi si vaccina e allo stesso modo loro cercano di giudicare noi. Ma il fatto stesso che noi siamo la criticità nel sistema ci dice quanto il sistema può crollare se nessuno di noi cede. Questo è molto importante. Ci criticano. Ci criticano, ci etichettano, mettono tanti articoli sui quotidiani per le nostre scelte sbagliate. Ma in primis ci affermano, ancorano la nostra esistenza, quindi non passiamo inosservati. Criticandoci creano confusione e cercano di metterci in antitesi gli unicontrollati. Altri falsano l' informazione, ma c' è un lato molto importante, cercano di indurci con un obbligo indiretto al fatto di inocularci, convincendoci che quello sia un atto di coscienza civica. Ma, ma, ma, io parlo per ciò che avviene e di cui ho le prove nel nostro paese, ossia in Italia. In Italia abbiamo la certezza, perché ho i dati e carta che canta. I vaccinati sono altamente contagiosi e per falsare i dati ricoverano nel reparti covid i non vaccinati che presentano sintomi, mentre coloro che sono vaccinati li ricoverano negli altri reparti. E così falsano i dati, ma nomi e cognomi e carta che canta porteranno in luce un altro pezzetto di verità. Questo è molto importante. Prima qualcuno che ci ha intervistato ha esordito. Ma cosa ci fate qua per questa esperienza che portate che è tutta italiana? Allora anche lì cercano di creare divisione, di creare confini, di creare sempre ripartizioni, questo è meglio, quello è peggio. No, la menzogna è globale e la verità è unica. L' esperienza è in ognuno di noi e il fatto stesso che siamo qua dimostra che questa esperienza ci sta portando ad essere uniti. Non c' è un meglio, non c' è un peggio, la verità è che noi portiamo magari dall' Italia l' esperienza di una pressione che è iniziata un attimo prima, stanno usando un polso più rigido. E quindi l' unico aiuto che possiamo dare è dire. . . Possiamo anticipare i tempi, memori di ciò che lì sta succedendo un attimo prima, apriamo gli occhi e teniamo botta ancora con più forza. Qualcuno magari si è sacrificato prima, lì ci sono tanti sanitari già sospesi. Facciamo tesoro di questa esperienza e ribadisco, se nessuno cede salta il banco. Quindi semplicemente cosa portiamo oltre il confine, posto che ci siano questi confini? Portiamo un velo, togliamo questo velo un attimo prima. E ricordiamo il fatto che anche la questione che ormai ipotizzano della nessuna correlazione tra l' inoculazione e gravi patologie, gravi reazioni averse, è grottesca. È grottesca. Perché ormai. . . Ormai, in base alle modifiche delle valutazioni, il nesso di causalità si avrebbe soltanto per una morte o per un problema immediato, quindi uno shock anafilattico. Ma al di là di questo, tutto ciò che è, non a lungo termine, ma anche entro qualche mese, non viene indagato. Tant' è che sono stati creati appunto dei siti, dei canali Telegram chiamati Nessuna Correlazione. Questo dimostra quanto è grottesco. Il problema è solo chi non lo vuole vedere e si vuole convincere che le scelte per il proprio bene vengano fuori da noi, allora può credere a questa narrativa. Altrimenti non sarebbe comprensibile il perché di una tale tanta promozione per questa scelta. Da noi hanno creato delle Vax Bay. Adesso ho letto l' altro giorno proprio su un quotidiano del Ticino persino la inoculazione. . . Sui bus, ragazzi come si può? In teoria ci dovrebbero essere i rianimatori per le reazioni avverse, invece no, è così veloce, fugace, talvolta ho visto abbinata una consumazione di un drink, c' è il mojito e il vaccino e poi ho visto anche regalare il biglietto per andare allo stadio. Ma allora, quando mai? Quando è stata scoperta la penicilina per caso bussavano nelle case per offrire la polvere di stelle affinché tutti se ne potessero avvalere? Ognuno di noi sa quello che è il proprio bene e come abbiamo detto tante volte sappiamo scegliere e dobbiamo imparare a scegliere. Quindi anche il fatto a volte di andare a parlare con il medico. . . Il medico curante o con il proprio avvocato non è sufficiente perché noi dobbiamo trovare il medico curante o lo specialista o l' avvocato ma anche il prete in assonanza col nostro cuore perché altrimenti stiamo scegliendo semplicemente quello che è più comodo, quello che ci ha passato il sistema sanitario, quello che è vicino a casa e non dobbiamo spostare la macchina ma siamo sicuri che quella sia la scelta giusta. Quando scegliamo l' università. . . Quando scegliamo anche dove mangiare fuori andiamo a scegliere il meglio per noi, non la scelta più comoda. Quindi sia chiaro, ottenere la libertà non è un passaggio, noi dobbiamo affermare la libertà ad ogni costo e ricordarci che talvolta per affermare la nostra libertà e il nostro pensiero dobbiamo fare scelte impopolari, scelte faticose ma scelte estremamente gratificanti. Io continuo a dire che se nessuno cede salta il banco. E vi ricordo che con amore e tanto coraggio riusciremo a far saltare questo banco. Grazie, buonasera a tutti.

di Avv. Linda Corrias

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