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Montag, 13. April 2020

Coronavirus: cui bono - parte 3 - valutazione di Ernst Wolff

Il Coronavirus fa parlare di sé come quasi nessun altro argomento negli ultimi decenni. Quasi tutti ne stanno subendo gli effetti. Se confrontiamo le cifre assolute dei decessi nei singoli Paesi e a livello globale con gli anni precedenti, finora non è stato osservato alcun aumento del numero di decessi. Per questo motivo, non si può fare a meno di chiedersi se dietro a questo allarmismo non ci sia qualcosa di diverso di quanto appare a primo avviso. Kla.TV si è rivolta a diversi esperti indipendenti per poter fare un quadro più completo possibile della situazione attuale grazie a diversi punti di vista. Ecco l’intervista con Ernst Wolff, esperto di finanze ed economia. [continua...]

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Coronavirus: cui bono - parte 3 – valutazione di Ernst Wolff

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13.04.2020 | www.kla.tv/16128

Ernst Wolff, esperto di finanze ed economia, valuta la situazione del Corona come segue: Negli ultimi giorni la crisi del Corona è entrata nella sua seconda fase. Nella prima fase abbiamo visto come politici e autorità non hanno preso il problema sul serio, minimizzandolo e in nessun modo preparandoci a una pandemia, nonostante gli avvertimenti urgenti di medici e scienziati. Nella seconda fase, stiamo ora vivendo un misto tra sventatezza, reazioni isteriche eccessive e incompetenza senza limiti. A prima vista, tutto questo può sembrare caotico, ma ha metodo. Chi si prende la briga di andare alla ricerca, di quali forze sono qui all'opera, apprenderà molto sul ruolo della politica nella democrazia parlamentare. Quando è comparso il virus, si è diffuso lentamente e ha cominciato a diventare un fattore di disturbo (perturbazione) per l'economia, l'interesse principale dell'élite finanziaria è stato quello di continuare a guidare i mercati finanziari a livelli sempre più alti - come aveva fatto negli ultimi undici anni - e di continuare indisturbata l'orgia di arricchimento degli ultimi anni. In questo, i politici le hanno dato un forte sostegno, minimizzando e banalizzando l'incombente pandemia - senza considerare minimamente che decine di migliaia di persone sono state gradualmente contagiate, diverse migliaia sono morte e che considerevoli scienziati avvertirono con urgenza da questa banalizzazione. Ma poi è diventato evidente che la pandemia avrebbe assunto proporzioni senza precedenti, mettendo l'economia e i mercati finanziari in difficoltà esistenziali. I politici hanno reagito cambiando radicalmente rotta e passando dalla modalità d'acquietamento e pacificazione ad una modalità di overdrive completamente isterica. Perché? Perché è diventato chiaro che l'élite finanziaria si trova in una situazione talmente difficile che questa volta ha bisogno di una ridistribuzione ancora maggiore dal basso verso l'alto rispetto al 2007/08, è urgente toglierci l'attenzione dal fatto che i più grandi e spietati giocatori d'azzardo finanziari stanno ancora una volta scavando nelle nostre tasche con l'aiuto delle banche centrali - in misura inimmaginabile. Già da sola, la scorsa settimana, la banca centrale statunitense Federal Reserve ha promesso prestiti al Wall Street per un ammontare di 1,5 trilioni di dollari per compensare le sue perdite. Qualche giorno prima, la Casa Bianca aveva chiesto al Senato 2 miliardi e mezzo di dollari per combattere la crisi del corona. Il rapporto tra le misure sanitarie per il benessere della popolazione e le iniezioni di denaro per risanare gli speculatori più spregiudicati del casinò finanziario è stato quindi, solo la scorsa settimana e solo negli Stati Uniti di 1:600. Ma non è tutto. In tutto il mondo, dalla crisi del 2007/08, miliardi e miliardi sono stati creati dal nulla dalle banche centrali e messi a disposizione degli investitori ultra-ricchi a tassi di interesse bassi o nulli. Allo stesso tempo, però, le spese sociali sono drasticamente ridotte a causa della politica di austerità, e i sistemi sanitari sono stati radicalmente smantellati e in alcuni casi completamente distrutti. Attualmente non c'è un solo paese al mondo che sia adeguatamente preparato per una pandemia. E non è tutto, perché il crollo dei mercati finanziari è ancora in fase iniziale. Quando la bolla dei derivati esploderà - e questo accadrà nei prossimi giorni o settimane - non ci sarà modo di fermarla. Allora anche gli 1,5 trilioni di dollari non basteranno più e i giganti finanziari dichiarati „too big to fail“ (in italiano: troppo grandi per fallire) avranno bisogno di somme molto più elevate – e certamente le riceveranno. Non appena questo accadrà, però, le cose diventeranno estremamente precarie sia per i politici che per l'élite finanziaria. Dopo tutto, è già prevedibile che il crollo dei sistemi sanitari sotto l'imminente affluenza dei pazienti renderà la gente sempre più consapevole di come qui si misuri con due pesi e due misure: enormi somme di denaro per l'élite finanziaria da una parte ed elemosine pietose per la salute della maggior parte delle persone dall'altra. Per questo motivo, la politica si sta preparando a uno scenario molto peggiore di quanto la maggior parte delle persone si renda conto: la limitazione assolutamente eccessiva dei diritti civili, la chiusura delle frontiere e il sempre maggiore coinvolgimento dei militari non sono destinati a contenere il virus e quindi a proteggere la salute della popolazione, ma a prepararsi a condizioni di guerra civile, il cui verificarsi è inevitabile in vista del completo collasso dell'economia e del sistema finanziario che abbiamo di fronte. In termini un po' più chiari, possiamo aspettarci che nel prossimo futuro, le banche chiuderanno e che le catene di distribuzione e commerciali saranno sospese con la conseguente penuria di mezzi di sostentamento per la popolazione. Poiché oltre l'80 per cento della popolazione attualmente è completamente impreparata, moltissime persone rimarranno presto senza soldi e senza cibo. La conseguenza: ci saranno saccheggi, proteste e rivolte. Il rimedio politico: operazioni di polizia e militari sulla base di decreti di emergenza. Se, nonostante queste informazioni, qualcuno si dovesse ancora aggrappare all'idea che i politici e le autorità abbiano fondamentalmente delle buone intenzioni, allora sarebbe raccomandabile che desse uno sguardo all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Questa sub-organizzazione delle Nazioni Unite nelle ultime settimane ha evitato con ogni mezzo di annunciare una pandemia. Perché? Perché negli ultimi anni la Banca Mondiale ha emesso obbligazioni pandemiche a favore dell'élite finanziaria per un valore di circa 100 miliardi di dollari, delle quali si dovrebbe sapere quanto segue: Le obbligazioni pandemiche, note anche come catbond, possono essere acquistate per un importo minimo di USD 250.000, fruttano tra l'8 e l'11% di interessi e sono legate alla seguente condizione: in caso di pandemia gli investitori perdono l'intero investimento, perché in tal caso viene utilizzato per alleviare gli effetti della pandemia nei paesi poveri. Quanto questi paesi poveri stanno a cuore all'OMS si è già visto con l'epidemia di Ebola: all'epoca non fu pagato neanche un centesimo ai Paesi poveri, nonostante il verificarsi dell'emergenza, perché l'epidemia non raggiunse il numero necessario di vittime. Non c'è da stupirsi, quindi, che questa volta l'OMS abbia cercato di evitare fino all’ultimo l’annuncio della pandemia. Può essere quindi giustamente messo in dubbio, se anche solo una minima parte del denaro ricevuto ora, raggiungerà mai i sistemi sanitari dei paesi poveri. La lezione da trarre dagli sviluppi dei giorni e delle settimane passate è chiara e semplice e può essere riassunta in una sola frase: il ruolo della politica nella democrazia parlamentare non è quello di servire il popolo e di proteggerlo in caso di emergenza, ma solo ed esclusivamente quello di aiutare l'élite finanziaria a mantenere il suo potere e ad aumentare la sua già incommensurabile prosperità - se necessario, a disprezzo di tutti i valori etici e umanitari di base e attraverso misure che il mondo ha conosciuto solo dai regimi militari e dalle dittature fasciste.

di hm., Ernst Wolff

Fonti/link: Ernst Wolff https://kenfm.de/tagesdosis-16-3-2020-corona-virus-hinter-der-panikmache-steckt-methode

Coronavirus: cui bono - parte 3 - valutazione di Ernst Wolff

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