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Guerra dell'informazione - ONU e FEM puntano sull'esercito digitale su Internet
Nella lotta per la sovranità dell'informazione, la Cina non ha solo l'apparato di censura più complesso al mondo in termini di tecnologia; internet viene anche setacciato da un "esercito digitale" che ricerca contenuti critici nei confronti del governo. Da tempo, anche l'ONU e il World Economic Forum si affidano ai "soccorritori digitali" su internet per verificare la presenza di "disinformazione" sulle piattaforme online. I paesi democratici sono ora minacciati da un regime di censura come quello cinese?[continua...]
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Al fine di sopprimere contenuti non graditi e mantenere il controllo sulle informazioni e sull'opinione pubblica, la Cina limita la libertà in internet, come nessun altro paese. In questo modo il governo centrale cinese ha a sua disposizione l'apparato di censura più complesso al mondo, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche in termini di personale impiega un "esercito digitale" che perlustra internet alla ricerca di contenuti critici nei confronti del governo. Questi cosiddetti "commentatori (di/in) internet" hanno anche il compito di sviare l'attenzione da argomenti politicamente controversi e manipolare sistematicamente l'opinione pubblica nei social network, ad esempio facendo deragliare discussioni non gradite o diffamando oppositori politici e critici con commenti sprezzanti.
Tuttavia, un tale approccio alla lotta per la sovranità dell'informazione non viene osservato solo in paesi totalitari come la Cina. Da tempo le Nazioni Unite dell’ONU insieme al Forum economico mondiale (World Economic Forum), stanno conducendo un’accanita guerra dell'informazione molto simile a quella cinese.
Ad esempio, Melissa Fleming, responsabile delle comunicazioni globali presso le Nazioni Unite, ha annunciato in un podcast del World Economic Forum che 110.000 operatori dell’informazione, volontari sono stati reclutati per controllare internet riguardo ai contenuti cospirazionisti. Secondo il World Economic Forum, la disinformazione su internet è una "infodemia" che richiede "guarigione", motivo per cui si vuole ottenere una censura sistematica. I "primi soccorritori digitali" devono anche prendere di mira i cosiddetti "forum di cospirazione" e le sezioni commenti sulle principali piattaforme online.
Il direttore delle comunicazioni dell’ONU Fleming ha detto, cito: “L'ambiente è inquinato; dobbiamo ripulirlo!”
Non sorprende che le politiche di censura del Forum economico mondiale e dell'ONU siano simili a quelle in Cina. Per decenni, il World Economic Forum, guidato da Klaus Schwab, ha mantenuto stretti legami con il partito comunista e lo considera come un modello. Schwab ha ripetutamente elogiato il governo cinese, la cui forma di potere rappresenta una combinazione di socialismo, capitalismo, controllo sociale e sorveglianza.
Tuttavia, stabilire un regime di censura basato sul modello cinese nei paesi democratici è più che problematico, poiché la libertà di espressione è il caposaldo di ogni democrazia ed è ancorata sia ai diritti fondamentali che alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
Se cessano le voci dissenzienti, ciò che è verità, è determinato esclusivamente da un'unica fonte.
Gli sforzi del Forum economico mondiale e dell'ONU per un controllo totale dell'informazione sono quindi contrari alla democrazia, ai diritti fondamentali e ai diritti umani. Sono anche misure profondamente comuniste e dittatoriali che non hanno posto in una società pluralistica in cui le divergenze di opinione sono alla base della democrazia.
"Difendete la libertà di informazione e di espressione, supportandola attraverso la diffusione dei media liberi e indipendenti come Kla.TV!”
27.11.2022 | www.kla.tv/24234
Al fine di sopprimere contenuti non graditi e mantenere il controllo sulle informazioni e sull'opinione pubblica, la Cina limita la libertà in internet, come nessun altro paese. In questo modo il governo centrale cinese ha a sua disposizione l'apparato di censura più complesso al mondo, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche in termini di personale impiega un "esercito digitale" che perlustra internet alla ricerca di contenuti critici nei confronti del governo. Questi cosiddetti "commentatori (di/in) internet" hanno anche il compito di sviare l'attenzione da argomenti politicamente controversi e manipolare sistematicamente l'opinione pubblica nei social network, ad esempio facendo deragliare discussioni non gradite o diffamando oppositori politici e critici con commenti sprezzanti. Tuttavia, un tale approccio alla lotta per la sovranità dell'informazione non viene osservato solo in paesi totalitari come la Cina. Da tempo le Nazioni Unite dell’ONU insieme al Forum economico mondiale (World Economic Forum), stanno conducendo un’accanita guerra dell'informazione molto simile a quella cinese. Ad esempio, Melissa Fleming, responsabile delle comunicazioni globali presso le Nazioni Unite, ha annunciato in un podcast del World Economic Forum che 110.000 operatori dell’informazione, volontari sono stati reclutati per controllare internet riguardo ai contenuti cospirazionisti. Secondo il World Economic Forum, la disinformazione su internet è una "infodemia" che richiede "guarigione", motivo per cui si vuole ottenere una censura sistematica. I "primi soccorritori digitali" devono anche prendere di mira i cosiddetti "forum di cospirazione" e le sezioni commenti sulle principali piattaforme online. Il direttore delle comunicazioni dell’ONU Fleming ha detto, cito: “L'ambiente è inquinato; dobbiamo ripulirlo!” Non sorprende che le politiche di censura del Forum economico mondiale e dell'ONU siano simili a quelle in Cina. Per decenni, il World Economic Forum, guidato da Klaus Schwab, ha mantenuto stretti legami con il partito comunista e lo considera come un modello. Schwab ha ripetutamente elogiato il governo cinese, la cui forma di potere rappresenta una combinazione di socialismo, capitalismo, controllo sociale e sorveglianza. Tuttavia, stabilire un regime di censura basato sul modello cinese nei paesi democratici è più che problematico, poiché la libertà di espressione è il caposaldo di ogni democrazia ed è ancorata sia ai diritti fondamentali che alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Se cessano le voci dissenzienti, ciò che è verità, è determinato esclusivamente da un'unica fonte. Gli sforzi del Forum economico mondiale e dell'ONU per un controllo totale dell'informazione sono quindi contrari alla democrazia, ai diritti fondamentali e ai diritti umani. Sono anche misure profondamente comuniste e dittatoriali che non hanno posto in una società pluralistica in cui le divergenze di opinione sono alla base della democrazia. "Difendete la libertà di informazione e di espressione, supportandola attraverso la diffusione dei media liberi e indipendenti come Kla.TV!”
di nm.
https://www.tagesspiegel.de/politik/wie-kontrolliert-china-das-netz-6529219.html
https://de.wikipedia.org/wiki/50_Cent_Party
UNO / Forum Economico Mondiale reclutano aiutanti di informazione https://www.weforum.org/agenda/2020/11/misinformation-infodemic-world-vs-virus-podcast
https://report24.news/un-und-wef-schwab-setzten-110-000-informationskrieger-fuer-regulierung-des-internets-ein/
China come esempio per il World Ecomonic Forum (WEF) https://deutsche-wirtschafts-nachrichten.de/514550/China-will-zivilisiertes-Internet-im-Sinne-der-Kommunistischen-Partei-durchsetzen
https://deutsche-wirtschafts-nachrichten.de/507780/Great-Reset-Wie-das-Weltwirtschaftsforum-China-seit-Jahren-hofiert-und-lobt
Libertà di espressione - diritto fondamentale, diritto umano https://www.menschenrechtskonvention.eu/freie-meinungsaeusserung-9295/